La gestione delle emergenze attraverso il Piano di emergenza ed evacuazione
Come comportarsi in caso di emergenza in azienda?
Non è banale affrontare un’emergenza aziendale come ad esempio un’azione di primo soccorso, l’estinzione di un principio di incendio o un’evacuazione verso un luogo sicuro.
Secondo l’articolo 15 del D.Lgs 81/08 è fondamentale individuare ed adoperare “le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato” (art.15 comma 1 lettera u). Questo perché, in base al tipo di emergenza in atto, tutti i lavoratori devono essere pronti a rispettare le procedure ritenute sicure per allontanarsi in sicurezza dal posto di lavoro ed evacuare ordinatamente (se ve ne fosse bisogno) fino al raggiungimento del luogo sicuro.
Le emergenze sono di vario tipo e ne riconosciamo, essenzialmente, tre:
1) Emergenza incendio;
2) Emergenza sanitaria;
3) Emergenza per calamità naturale.
Per sopperire ad un’emergenza causata da un principio di incendio, la prima azione da compiere è quella di scegliere gli addetti antincendio, i quali avranno l’importante compito di ricevere la formazione di base per conoscere i pericoli dovuti alla reazione di combustione e quali effetti essa può generare su persone ed ambienti di lavoro; gli addetti antincendio effettueranno delle prove pratiche per l’utilizzo corretto dei mezzi estinguenti e delle misure da adottare in caso di incendio. Secondo l’articolo 43 del D.Lgs 81/08 il datore di lavoro sceglie gli addetti alle emergenze ed essi non possono rifiutare la carica solo se per giustificato motivo.
Stesso discorso vale per l’emergenza sanitaria – ossia le azioni di primo soccorso da intraprendere in caso di malore improvviso da parte di colleghi. Anche in questo caso, il datore di lavoro ha l’obbligo di scegliere uno o più addetti al primo soccorso e dotare l’ambiente di lavoro delle comuni attrezzature da utilizzare in caso di emergenza (cassetta di pronto soccorso il cui contenuto è variabile a seconda della classificazione sanitaria delle azienda ai sensi del DM 388/2003).
Se un’azienda possiede più di 15 dipendenti, il datore di lavoro ha l’obbligo di redigere il piano di emergenza e di evacuazione in cui sono scritte tutte le procedure per abbandonare in assoluta sicurezza il posto di lavoro sia personale che per gli ambienti di lavoro. Tutte queste procedure vengono elaborate in un piano detto, appunto, piano di emergenza.
Il Piano di Emergenza è quindi uno strumento operativo mediante il quale vengono studiate e pianificate le operazioni da compiere per una corretta gestione degli incidenti, siano essi incendi, infortuni, fughe di gas, fuoriuscite di sostanze pericolose o qualsiasi altro evento calamitoso che determina la necessità di abbandonare la struttura (es. terremoti, inondazioni ecc..), al fine di consentire un esodo ordinato e sicuro a tutti gli occupanti di un edificio. Esso tende a perseguire i seguenti obbiettivi:
- prevenire o limitare pericoli alle persone;
- definire esattamente i compiti da assegnare al personale che opera all’interno dell’Azienda, durante la fase emergenza.
- intervenire, dove necessario, con un pronto soccorso sanitario;
- coordinare gli interventi del personale a tutti i livelli, in modo che siano ben definiti tutti i comportamenti e le azioni che ogni persona presente nell’Azienda deve mettere in atto per salvaguardare la propria incolumità e, se possibile, per limitare i danni ai beni e alla struttura dell’edificio;
- individuare tutte le emergenze che possano coinvolgere l’attività, la vita e la funzionalità dell’impianto;